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L’importanza di organizzare e strutturare la comunicazione

Care volontarie e cari volontari,

prima che possiate iniziare la lettura di questo manuale, desidero soffermarmi qualche istante sulle ragioni da cui nascono queste pagine.

Qualcuno, un po’ di tempo fa disse: “Operare senza regole è il più faticoso e difficile mestiere di questo mondo”.

Credo che in questa frase ci sia la sintesi perfetta dell’origine di questo manuale di comunicazione, ossia uno strumento in grado di agevolare, facilitare e moltiplicare l’efficienza del racconto della nostra missione, grazie all’uso di un linguaggio comune e di una struttura narrativa che sia riconoscibile da Aosta fino a Catania.

Perché è vero che la capillarità è uno dei nostri punti di forza, ma è anche vero che parlare una lingua diversa, da un territorio all’altro, in un’occasione e nell’altra, rischia di indebolire la nostra immagine e l’identità di tutta l’Associazione e, soprattutto, di non rendere giustizia alle tante e bellissime attività che svolgiamo sul campo ogni giorno.

Una comunicazione unitaria e coerente, invece, non solo è più identificabile in mezzo a un affastellamento di loghi, sigle, brand, ma è anche molto più efficace e moltiplica la potenza del messaggio che si vuole mandare.

Per questo, pur senza alcun intento di imporre regole ferree che non tengano conto delle particolarità di ogni singolo territorio, vi invito ad applicare le linee guida di questo “Regolamento sull’uso dell’emblema, dei patrocini e Manuale di Comunicazione”.

Ricordiamo sempre che ogni nostro sforzo comunicativo non serve a noi stessi, ma a dar voce a chi voce non ha!